lunedì 9 agosto 2010

Registrazioni psichiche

Teoria elaborata da Peter Underwood e da Hermann Wilkins: Peter Underwood (uno dei più noti Ghost Hunter del mondo) faceva notare come, spesso, gli spettri attraversino porte e muri che non esistono più ma che esistevano un tempo. E' come rivedere un film datato che viene ritrasmesso ciclicamente. In pratica, grazie a particolari situazioni ambientali, si può creare una sorta di "buco nella luce" che renderebbe possibile vedere nel passato per pochi istanti.
Questo spiegherebbe perché i fantasmi vengono visti ad oltrepassare i muri, a fluttuare nell'aria ed a camminare immersi per metà nella strada; questo perché molto probabilmente nel passato non esisteva quel determinato muro, c'era una dunetta oppure la strada non era ancora stata costruita.

I fantasmi sarebbero, allora, "fotografie" rimaste impresse nella pellicola spazio temporale.


Queste registrazioni si verificherebbero solo in seguito ad eventi particolarmente complessi dal punto di vista emozionale: ecco perché molti spettri ripresentano nelle loro comparizioni determinati stati d'animo (paura, tristezza, angoscia, amore, ecc,ecc....). Sebbene sia stata riveduta ed integrata negli ultimi tempi, questa teoria é alla base delle concezioni parapsicologiche in merito alle apparizioni.


Questa teoria sta prendendo piede negli ultimi anni, pur non avendo alcun fondamento scientifico e mancando di ogni possibilità di verifica. Inoltre, vista la natura unica dello spaziotempo, questa teoria non spiega il motivo per cui si avrebbero questi slittamenti solo in termini di tempo e non di spazio.

Il noto acchiappa-fantasmi inglese Andrew Green sostiene che l'origine dei fantasmi sia dovuta alla proiezione mentale elettromagnetica di coloro che, pensando a qualcuno in un frangente particolarmente tragico, proiettano l'immagine di quella persona nel luogo in cui l'hanno vista l'ultima volta. Il fenomeno elettromagnetico avverrebbe nella banda nell'infrarosso tra i 380 e 440 nanometri. Tale teoria spiega l'esistenza di oggetti inanimati fantasma come case, auto o altro. Lo stesso Green spiega, invece, i fenomeni psico-cinetici infestatori come causati da stress o paura di persone che hanno a che fare col luogo degli avvenimenti.
Nel 1998, sul Journal of the Society for Psychical Research ,Vic Tandy, pubblica un articolo molto interessante che si fa carico di una teoria alquanto interessante da leggere: Tandy lavorava presso un laboratorio reputato "Infestato" poichè vari ricercatori che vi lavoravano giornalmente avevano dichiarato di vedere degli "spettri". Una notte, Tandy si trovava da solo a lavorare in quel laboratorio, quando improvvisamente e senza alcun motivo apparente, incominciò a provare una spiacevole sensazioni psicologica, un misto di paura e ansia, dopo le quali iniziò a percepire qualcosa di indefinito attorno a lui, appunto, una presenza. Egli si girò verso il punto da cui si sentiva osservato e le sensazioni sparirono all'improvviso. Il giorno seguente, rientrando nello stesso laboratorio, notò una lamina stretta in una morsa che tremava fortemente senza motivo fisico apparente, spostando l'oggetto in altri punti della stanza egli notò che esso non vibrava allo stesso modo in ogni punto per cui trovò la causa di tutto ciò: infrasuoni generati da un macchinario nella stanza!
Tandy ipotizzò allora che gli stessi infrasuoni potessero essere la causa della sgradevole sensazione provata la notte precedente. Dal punto di vista fisico, gli infrasuoni non sono percepiti dalle nostre orecchie; tuttavia essi possono produrre apprezzabili effetti fisiologici. Ogni parte del corpo umano, infatti, possiede una precisa frequenza di risonanza, in corrispondenza della quale gli infrasuoni avrebbero effetti particolarmente significativi. Tandy ipotizzò, allora, che anche le sensazioni di ansia e di paura da lui provate la notte precedente potessero essere originate proprio dagli infrasuoni. In particolare, gli infrasuoni potrebbero essere entrati in risonanza con il bulbo oculare, provocando la sensazione che qualcuno fosse presente nella stanza.

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