venerdì 16 luglio 2010

Coscienza e Processo...

Oggi facciamo un giro su di una serie di idee, che trovo maggiormente attendibili o comunque degne di attenzione, prese da svariate letture...

Ogni percezione è in qualche misura un atto di creazione ed ogni ricordo in qualche misura un atto di immaginazione?

Ci sono centinaia di aree talamocorticali specializzate per funzione, e ciascuna contiene decine di migliaia di gruppi neuronali collegati da un immenso insieme di connessioni reciproche, convergenti e divergenti, che li mantengono coesi in un'unica stretta trama pur conservandone la loro specificità funzionale locale. Qualsiasi perturbazione in una parte della trama può essere percepita rapidamente in ogni altra parte.

Nessuna area in particolare sembra possedere la chiave della coscienza in quanto tale. Il punto fondamentale è l'interazione dei vari sistemi.

Configurazioni distribuite di attività sembrano essere alla base dell'esperienza cosciente. Affinchè uno stimolo sia percepito in modo cosciente, sono necessarie interazioni rientranti in corso tra molteplici aree cerebrali. Compiti che richiedono consapevolezza sono accompagnati da correlazioni temporali a breve termine tra popolazioni distribuite di neuroni del sistema talamocorticale. E' dunque richiesto un alto grado di sincronizzazione o di fase dell'attività di regioni distanti del cervello, dato dalla loro coerenza. I neuroni di questi gruppi scaricheranno in sincronia: il meccanismo avrà pertanto correlato nello spazio e nel tempo un numero elevato di circuiti dinamici. La selezione dei circuiti correlati nel tempo e vincolati dai valori sarà dunque all'origine di un segnale in uscita coerente.

Anche se è di per sé un processo privo di poteri causali, la coscienza è implicata in modo preciso ed attendibile dalle complesse attività e dai poteri causali dei gruppi neuronali che compongono il nucleo rientrante. Inoltre, i segnali dal corpo al cervello e dal cervello a se stesso preparano il terreno per l'emergere di un sé. Anche questo sé, come la coscienza, è un processo (connessioni rientranti tra mappe concettuali e aree capaci di riferimento simbolico o semantico)... Solo gli scambi al livello della materia o dell'energia possono essere causali, quindi è l'attività neuronale ad essere causale, non l'esperienza fenomenica che questa implica. Gli stati fenomenici coscienti sono informativi degli stati dei gruppi neuronali. La coscienza serve ad informarci dei nostri stati cerebrali e quindi è fondamentale per la nostra comprensione.

Gli stati coscienti sono unitari, ma cambiano periodicamente nel tempo, sono soggetti alla modulazione da parte dell'attenzione, implicano soggettività o qualia. L'azione neurale di questo sistema IMPLICA la coscienza. La coscienza non è un oggetto, è un processo. La continuità non implica un'essenza. Anche se riuscissimo a registrare con precisione e ad analizzare l'attività dei neuroni del cervello mentre formuliamo una frase, non saremmo in grado di specificare con precisione i contenuti della frase facendo riferimento soltanto alle registrazioni neurali. Una spiegazione riduzionista della coscienza non è desiderabile, né probabile. La soggettività è irriducibile.

Il caldo continua ad imperversare... condizionatori a palla...

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