domenica 18 luglio 2010

La visione riduzionistica e la consapevolezza...

Riflessioni del week-end...

Sappiamo che molti sistemi fisici hanno elementi caotici; il modo in cui rispondono ad una perturbazione dipende da piccolissime differenze nelle loro condizioni iniziali. Almeno per certi aspetti, le funzioni cerebrali sono concepite al meglio se le si guarda come sistemi di questo tipo.
Guardate nel cervello: vedrete le connessioni neurali ed i messaggi neurali che scoppiettano dappertutto, ma non troverete nessun fenomeno soggettivo consapevole. Soltanto il resoconto dell'individuo che ne sta facendo esperienza potrà dirvene qualcosa. Esse comunque non ricadono nel campo della conoscenza scientifica. Non vi sono al momento evidenze oggettive dell'esistenza di fenomeni consci esterni al cervello, ed un danno al cervello può provocare la perdita di varie funzioni conscie sino ad una perdita permanente di coscienza. In seguito alla stimolazione elettrica dell'area corticale che riceve informazioni sensoriali dal corpo, il soggetto non sente nessuna sensazione localizzata nel cervello, ma la percepisce in qualche parte del suo corpo. Inoltre la maggior parte della corteccia cerebrale non fornisce risposte coscienti di nessun tipo quando viene stimolata elettricamente. Il cervello ha bisogno di un periodo relativamente lungo, fino a circa mezzo secondo, per attivarsi in modo appropriato ed indurre la consapevolezza dell'evento. E' necessaria una certa durata degli impulsi ripetuti per produrre una sensazione cosciente; un singolo impulso è del tutto inefficace indipendentemente dalla sua intensità.

La consapevolezza in sé è un fenomeno mentale separato dal contenuto dell'evento mentale. Il contenuto di un evento può essere rilevato dal cervello in maniera inconscia, senza consapevolezza dell'evento. La consapevolezza è indipendente dal contenuto. Quando la durata delle attivazioni simili ripetute di neuroni appropriati raggiunge un certo valore allora il fenomeno della consapevolezza emerge. La durata richiesta sarebbe il "codice neurale" per la comparsa della consapevolezza.

La trasformazione da schemi di attività neurali a rappresentazioni soggettive sembrerebbe svilupparsi nella sfera mentale che emerge da quegli schemi. L'esperienza cosciente soggettiva emerge da appropriate funzioni cerebrali. L'aspetto mentale cosciente non può esistere senza i processi cerebrali che gli danno origine.

La correlazione sincrona di oscillazioni elettriche fornirebbe un'immagine soggettiva unificata. Si potrebbe concepire l'esperienza soggettiva cosciente come se fosse un campo, prodotto da appropriate, per quanto molteplici e multiformi, attività neurali del cervello.

See you space cowboy...

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